ForumFree

Foibe, 60 anni di silenzio

« Older   Newer »
  Share  
FIAMMA NERA
view post Posted on 17/1/2008, 22:56




Il termine "foiba" è una corruzione dialettale del latino "fovea", che significa "fossa"; le foibe, infatti, sono voragini rocciose, a forma di imbuto rovesciato, create dall’erosione di corsi d’acqua; possono raggiungere i 200 metri di profondità. Agghiacciante è l’affermazione del prof. R. Battaglia, che scrive in proposito: "Il sottosuolo dei vasti altipiani carsici nasconde un mondo di tenebre: abissi verticali e cupi cunicoli che si perdono nel silenzio delle profondità terrestri, caverne immense, tortuose gallerie percorse da fiumane urlanti, sale incantate rivestite di cristalli, antri selvaggi che la fantasia del volgo popolò di paurose leggende". In Istria sono state registrate più di 1.700 foibe.


image
Schema di una Foiba


Le foibe furono utilizzate in diverse occasioni e, in particolare, subito dopo la fine della seconda guerra mondiale per infoibare ("spingere nella foiba") migliaia di italiani, antifascisti e fascisti, colpevoli di opporsi all’espansionismo comunista slavo propugnato da Josip Broz meglio conosciuto come "Maresciallo Tito". A riguardo è interessante riportare quanto affermato da Kardelj (vice di Tito) il quale poté affermare che "ci fu chiesto di far andar via gli Italiani con tutti i mezzi e così fu fatto". Nessuno sa quanti siano stati gli infoibati: alcune stime parlano di 10-15.000 sfortunati.


Le vittime dei titini venivano condotte, dopo atroci sevizie, nei pressi della foiba; qui gli aguzzini, non paghi dei maltrattamenti già inflitti, bloccavano i polsi e i piedi tramite filo di ferro ad ogni singola persona con l’ausilio di pinze e, successivamente, legavano gli uni agli altri sempre tramite il fil di ferro. I massacratori, nella maggior parte dei casi, sparavano al primo malcapitato del gruppo che ruzzolava rovinosamente nella foiba spingendo con sé gli altri.

Nel corso degli anni questi martiri sono stati vilipesi e dimenticati. Considerate che, sfogliando il "Vocabolario della lingua italiana" edito dalla Treccani, ci si imbatte in una definizione parecchio evasiva di foiba: "In geologia fisica, tipo di dolina; in partic., nella regione istriana, grande conca chiusa (derivante da doline fuse assieme) sul cui fondo si apre un inghiottitoio. Vedi anche infoibare”. Sapete cosa significa infoibare? "Gettare in una foiba, e più in part. ammazzare una persona e gettarne il cadavere in una foiba, o farla morire gettandola in una foiba (il verbo è nato e s'è diffuso alla fine della seconda guerra mondiale)".




__________________________________________________



Ma come mai quello delle foibe è un "capitolo oscuro"?



1) Da "Liberazione" del 26 novembre 2000.

"Dove sta la verità? Sulla tragica questione foibe siamo dunque ancora alla "donna velata"; non solo sulla sua qualificazione, ma anche sulla sua reale entità. E' però utile chiedersi come mai l'intera vicenda sia rimasta un capitolo oscuro, un capitolo rimosso per tanto tempo. Chi ha avuto l'interesse a lasciarlo nel buio?
In primo luogo - è la risposta degli storici - l'interesse è degli angloamericani. Quando infatti nel 1948 si consuma la rottura tra Tito e Mosca e l'Occidente guarda al Maresciallo come a un possibile prezioso alleato contro l'Urss, viene lasciata cadere ogni idea di approfondire i fatti del 1945: "la spiegazione fornita da Belgrado circa il carattere politico delle eliminazioni e la generale colpevolezza dei morti, diventa una sorta di versione ufficiale accettata dalla diplomazia occidentale che non ritorna sull'argomento". In secondo luogo "a rimuovere" è il governo italiano con De Gasperi che non gradisce affatto di accendere i riflettori sulle umilianti condizioni accettate per il territorio libero di Trieste (che resterà in mano alleata sino al 26 novembre 1954): "il silenzio storico sulle foibe diventa funzionale al silenzio sul trattato di pace e sulla diminuzione della sovranità nazionale". Infine, l'interesse a mettere a tacere è anche del Pci, niente affatto portato a tornare su una questione "che evidenzia le contraddizioni fra la nuova collocazione di partito nazionale, la vocazione internazionalista e i legami con Mosca". Foibe. E' il caso di parlarne". (Maria R. Calderoni).



2) Dal libro "Foibe. Le stragi negati degli italiani della Venezia Giulia e dell'Istria" di Gianni Oliva.

Secondo Gianni Oliva, alcuni fattori politici hanno contribuito a confinare per mezzo secolo il ricordo delle foibe nelle commemorazioni locali. Sarebbero la rottura tra Tito e Stalin avvenuta nel 1948, il fatto che militari fascisti commisero in Jugoslavia reati di guerra per i quali non furono mai perseguiti, la subordinazione politica dell’ex Pci alle esigenze del comunismo internazionale e alle spinte nazionaliste di Tito. Sta di fatto che col passare del tempo si è finito per voltare pagina e, negli ultimi anni, anche su iniziativa degli ex comunisti, si è fatta luce su questi episodi.



__________________________________________________



L'approfondimento.

Una premessa è sempre necessaria quando si deve cercare di mettere ordine in una vexata quaestio, questione davvero tormentata nelle discussioni, che sono anche, le più, e volutamente, fuorvianti. Cominciamo quindi col riprendere in mano il vecchio Campanini Carboni (1930) nel quale leggiamo:

"Fovea - fossa, cava, buca (per seppellirvi e farvi cadere insidiosamente le fiere)".

In tempi più vicini al giorno d'oggi, i dizionari spendono qualche parola in più:

"Fovea - fossa, buca (per farvi cadere le fiere), trappola; in Fedro: Panthera imprudens olim in foveam incidit. Ha il significato anche di lacuna".

Nicolò Tommaseo nel suo fondamentale "Dizionario della Lingua Italiana" non registra la voce, così come non registra l'altro lemma che potrebbe interessarci: dolina. Ma non è il solo a ignorarle. E non le mette neppure a confronto Aldo Gabrielli (Dizionario dei sinonimi). D'altra parte, nel lontano tempo dell'impero austro-ungarico, il termine fòiba avrebbe potuto interessare la speleologia, mentre era trascurato nella letteratura né era riportato dai dizionari tedeschi, così come lo ignora Ivan Androvic che, tuttavia, nella ristampa del 1943 ci fa leggere:

"Dólina - valle, vallata; (eccl) ~suza valle di lagrime".

E nella versione dall'italiano:

"Dolina - (kraska) ponikva".

Kras sta per monte sassoso, rupestre (Carso), mentre ponikva è la valle incassata, profonda.

Trascorre il tempo ed ecco che anche i Tedeschi si fanno più attenti:

"Fòiba Geol f. Doline f.".

"Dolina f Geogr. Doline f.".

Vediamo sia pure rapidamente, cos'è che si trova nei nostri dizionari del dopoguerra, senza volerne sottolineare gli errori.

Nel Dizionario della Labor (1947) troviamo:

"Dolina - nome di origine slava con cui si indicano cavità superficiali delle regioni carsiche... Talvolta sul fondo si forma un laghetto o s'apre un inghiottitoio (foibe)...".

"Foiba - Nome generico usato nella Venezia Giulia per indicare le cavità dei Carso con sottosuolo cavernoso. Nome proprio di un avvallamento carsico nel comune di Pisino (Istria), a forma di semicerchio, orrido, con parete alta circa 130 metri nel quale sparisce il torrente Foiba, che risorge forse nella Draga del Canale di Leme".

Qualche elemento in più sulle doline troviamo nel “Dizionario Enciclopedico Italiano”:

"Dolina - (dallo slov(eno) dolina, der. di dol - valle)... Una dolina nella quale si versa un corso d'acqua, prende il nome di dolina a inghiottitoio o foiba... prendono localmente svariati nomi: dolazzi, husi (Istria, Carso triestino)...".

Nello stesso Dizionario compare il primo cenno alle vicende che ci interessano da vicino:

"Fòiba - (dal friulano foibe, che è il lat. fovea - fossa). In geologia uno dei tipi di dolina; in part., nella regione istriana vengono indicate con il nome di f. le grandi conche chiuse derivate da doline fuse assieme, al tondo delle quali si apre un inghiottitoio più o meno profondo. Tristemente famose per i molti Italiani che nel 1945 vi furono gettati, vittime delle rappresaglie militari e politiche jugoslave (donde il verbo infoibare)".

Pur essendo di un decennio posteriore, il Bietti trascura questi tragici avvenimenti e si limita a definire:

"Fòiba - profonda spaccatura dei terreno che caratterizza la regione carsica. Inutile, ormai, continuare ad occuparci delle doline".

Lo Zingarelli aggiunge:

"Infoibare - gettare o seppellire in una foiba".

"Infoibatore - chi infoiba".

"Infòibazione - atto, effetto dell'infoibare".

Ma vale la pena di ricordare un antecedente interessante, e ci riferiamo ad Antonio Stoppani il quale, nel suo "Corso di geologia" scriveva di cavità imbutiformi che "si chiamano Foibe dagli Italiani e Doline dagli Slavi"; si era nel 1873.

Concludiamo questa rapida ricerca rivolgendoci ad Aldo Duro, autore del "Vocabolario della lingua italiana", continuatore del Tommaseo:

"Foiba - (dal friulano foibe, che è il latino fovea - fossa). In geografia fisica, tipo di dolina; in particolare nella regione istriana, grande conca chiusa (derivante da doline chiuse assieme) sul cui fondo si apre un inghiottitoio. V. anche infoibare".

"Infoibare - gettare in una foiba, e più in particolare ammazzare una persona e gettarne il cadavere in una foiba, o farlo morire gettandolo in una foiba (il verbo è nato e si è diffuso alla fine della seconda guerra mondiale)".

Abbiamo trovato due riferimenti al friulano e dobbiamo quindi rifarci a "Il nuovo Pirona".

"Foibe - cavità imbutiforme nelle rocce calcari: nel canale di Gorto si indica così un pozzo naturale, o voragine (Lorenzi in DeG). Nel Friuli Orientale sono cavità circolari o elissoidali che si sprofondano d'alcuni metri nella nuda roccia e presentano sul fondo un terreno coltivabile. Caverna, spelonca di montagna, entro la quale scorrono per lo più delle acque. Fossa artificiale intorno ai vecchi castelli o castellieri. Anche Floibe".

Mentre questa voce è trascurata dal Miotto non essendo in uso in Dalmazia, risulta invece viva nel dialetto triestino, riportata da Gianni Pinguentini:

"Foiba - burrone, caverna, voragine propria dei terreni carsici... Il nome ha acquistato una tragica celebrità dall'8 settembre 1943 a tutto il 1945, entrando nell'uso letterario con i derivati infòibato, infòibatore". Cruento contributo del dialetto all'idioma nazionale!

Infine c'è il "Vocabolario Giuliano" di Enrico Rosamani, professore per molti anni al Ginnasio "Combi" di Capodistria: leggiamo:

"Fòiba - (comune a Trieste, Fasana d'Istria e Dignano d'Istria) abisso voragine (d'origine tettonica, come la fòiba de Pisin). A Trieste: Butar in foiba! Buttar nel mondezzaio. Anche foibastro (a Pola, XV sec.) peggiorativo; fùiba (a Dignano) e fuobia (a Rovigno)". Non è sinonimo di dolina ch'è una vallicola imbutiforme prodotta dall'erosione delle acque. Foiba, come infoibare, infoibatore sono neologismi entrati nella lingua causa le centinaia e migliaia di istriani che vi trovarono la morte per amor all'Italia.

Il Rosamani ancora:

"Foiba Colombera - toponimo, a S.O. del Monte Saltaria (presso Villanova del Quieto)".

"Foiba dei Colombi - toponimo in quel di Verteneglio".

Premessa.

L' Inps eroga 29.149 pensioni nell' ex Jugoslavia spendendo circa 200miliardi l'anno. Fra questi vecchietti che hanno diritto alla "minima" si annidano alcuni " presunti" responsabili della pulizia etnica perpetrata dai partigiani comunisti del maresciallo Tito contro gli italiani alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Crimini di guerra che hanno fatto sparire per sempre, nelle foibe, migliaia di persone e hanno provocato un esodo di 350 mila istriani, fiumani e dalmati. Una tragedia che ha segnato la storia del nostro Paese. Fino ad oggi abbiamo sborsato oltre 5mila miliardi e non sono servite denunce, interrogazioni parlamentari e inchieste della magistratura a bloccare questa vergogna. Dal maggio 1945 al marzo 1946 Ciro Raner comandò il campo di concentramento di Borovnica in cui sono stati deportati oltre duemila italiani, in gran parte militari che si erano arresi. "Eravamo in fila con un scodellino per avere un mestolo d'acqua sporca e patate (...), quello davanti a me cercò per fame di raschiare il fondo della pentola. Subito la guardia partigiana lo colpì con una fucilata trapassandogli il torace. Arrivò il Raner che, dopo aver preso la mira, diede il colpo di grazia al ferito sparandogli alla nuca". Questo il racconto di Giovanni Prendonzani, sopravvissuto a Borovnica e ancora in vita a Trieste, città nella quale ha rilasciato la sua testimonianza ai Carabinieri. Sempre nel lager di Borovnica: " Il 15 maggio 1945 due italiani lombardi per essersi allontanati duecento metri dal campo furono richiamati e martorizzati col seguente sistema: presi i due e avvicinati gomito a gomito li legarono con un fil di ferro fissato per i lobi delle orecchie precedentemente bucate a mezzo di un filo arroventato. Dopo averli in questo senso assicurati li caricavano di calci e di pugni fino a che i due si strapparono le orecchie. Come se ciò non bastasse furono adoperati come bersaglio per allenare il comandante e le drugarize (sentinelle, ndr) che colpirono i due con molti colpi di pistola lasciandoli freddi sul posto". Questo racconto è riportato sul documento n. 62, archiviato nella stanza 30 al primo piano del ministero degli Affari Esteri e consegnato al giudice Pititto.

:grazie:

Edited by » Cowboy88 « - 17/1/2008, 23:26
 
Top
» Cowboy88 «
view post Posted on 17/1/2008, 23:48




Dopo questa premessa vi invitiamo a verificare cosa sta scritto sul forum degli Antifascisti militanti:

Antifascisti Militanti - Foibe e revisionismo storico

Bene nel seguente articolo si parla delle foibe come un fenomeno che viene modificato e in parte censurato dal regime del dopo guerra (che ricordiamo non essere di stampo fascista!) e che ha secondo loro trattato l'argomento in modo errato facendo passare i partigiani per dei deliquenti.
Beh scusate ma ai partigiani caduti viene dedicato una giornata nazionale, vengono chiamati eroi della patria, ma siamo proprio sicuri che fossero queste brave persone come ci viene raccontato? il fenomeno delle foibe viene normalmente attribuito ai partigiani che nascondendosi sui monti ne avevano un più facile "utilizzo".
Sul sito degli antifascisti si parla di un revisionismo storico, un RINNEGAMENTO della storia, in altre parole che le foibe non sono una cosa così "cattiva" come pensiamo.
Certo, lo diceva anche Hitler dei suoi campi di sterminio(!): "cuesto campo è nicht cosa bruta! noi dobbiamo fare cuesto per Germania! Heil!" (mesa sul ridere ma è così!)

Ricordiamo che le atrocità dei campi di sterminio tedeschi si ritrovano puntualmente anche nella storia comunista, solo molto ben mascherati, e le informazioni a riguardo sono molto difficili da ottenere.

Nel sito si annuncia una conferenza in cui sarà presente anche un antifascista jugoslavo, e un rappresentante dell'altra fazione no? Si parlerà solo dei fatti compiuti dal duce su cui si può tranquillamente gettare fango se non si espone completamente il ventennio fascista.

Spero vivamente che qualcuno di qualche partito di destra come FN partecipi alla discussione.
 
Top
tabagio7
view post Posted on 18/1/2008, 17:54




Io in classe nn farò il minuto di silenzio x la shoa (o come ***** si scrive ) se nn si farà anke il dovuto ricordo x gli ITALIANI uccisi nelle foibe..... :fanculo:
 
Top
» Cowboy88 «
view post Posted on 18/1/2008, 22:01




Sono d'accordo con te, è inutile che adesso facciano il giorno della memoria "per non dimenticare e non ripetere gli errori in futuro" perchè l'errore più grande è non controllare l'immigrazione e l'emigrazione dello stato e la sua economia (in modo almeno decente!).
Vogliono ricordare la morte di migliaia di persone (che per certi punti di vista può essere discutibile) ma NON VOGLIONO RICORDARE che il mondo sapeva cosa succedeva nella Germania del tempo (loro compresi!) e nessuno ha fatto un passo finchè non hanno avuto paura di non riuscire più a fermare il terzo Reich! E a parer mio è molto più vergognoso questo fatto di tutto il resto della storia.

Dai racconti dei superstiti dei lagher molte volte si trova:
"...ma come può il mondo esterno non sapere? non accorgersi? gli aerei che sorvolano il cielo come possono non vederci? e la popolazione delle città come può non notare il fumo degli inceneritori oscurare i cieli della città?..."

Beh la risposta era che a nessuno gliene fregava niente che bruciassero milioni di ebrei, al mondo non è mai importato! ha fatto notizia quando Hitler cominciava ad avere troppo potere e faceva PAURA.

Ricordiamo inoltre che gli "eroi della patria" (partigiani) hanno ucciso molte volte anche civili che era sospettati di collaborare coi fascisti anche se senza nessuna prova.
 
Top
FIAMMA NERA
view post Posted on 19/1/2008, 18:39




Sul fatto dei partigiani assasini ci sarebbe da scrivere un libro intero anzi piu di uno come ha fatto Gianpaolo Pansa che ha avuto il coraggio di scrivere le loro infamie ampiamente documentate e ricche di fonti dove poter controllare la vericità delle affermazioni dell'autore.
Nel suo ultimo libro inoltre denucia il fatto che molta gente che ruota attorno all'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italia) abbia voluto intimidire l'autore stesso e impedire la presentazione dei suoi libri ritenuti "scandalosi" oppure "indicibili" o "contro la resistenza" con aggressioni e atti vandalici alle librerie che ospitavano l'autore, tanto che Gianpaolo ha preferito cancellare le date rimanenti per impedire che altre biblioteche, venissero daneggiate dagli antifascisti e da quelli dell'ANPI.
Queste cose dovrebbero farci riflettere e noi dovremmo domandarci, viviamo ancora in uno stato democratico ? la mia risposta è NO ! chi scrive cose "non allineate" alle idee del regime, riportando altre verità storiche, non solo l'ormai iperstrumentalizzato eccidio del popolo ebraico (che è l'unico che viene ricordato, fino a farci venire la nausea) viene puntualmente, intimido aggredito e rischia di essere incriminato per una non ben identificata apologia di fascismo.
 
Top
» Cowboy88 «
view post Posted on 20/1/2008, 02:38




concordo con te, come avevo già detto ormai la libertà di stampa e di parola è solo un mucchio di cazzate per farci credere che esistono ma in realtà esse sono ben lontane dal loro reale significato.
 
Top
guardiano90
view post Posted on 31/1/2008, 21:42




La libertà di stampa,di parola,non sono mai esistite!!!è sempre stato soltanto un mezzo x farci credere a tutto quello che volevano gli altri,e oggi + che mai la usano x prenderci x il c**o,x propinarci c*****e x farci credere che l'intolleranza è cattiva cosa,che dobbiamo dare una casa e da mangiare a quei poveri stranieri a discapito di noi poveretti che non arriviamo a fine mese ma paghiamo le tasse x sfamare quei b******i!!!!xkè quella gentaccia lì vive sulle nostre spalle,con i soldi dei contribuenti!!!!CON I NOSTRI SOLDI X DIO!!!e spero tanto che qualcuno un giorno decida di rimandare tutti a casa e di ridare l'Italia agli Italiani!!!!
 
Top
» Cowboy88 «
view post Posted on 1/2/2008, 00:18




La realtà è che c'è troppa tolleranza, analizzando i vari casi che riguardano crimini compiuti da extracomunitari si vede che chi delinque è nella stessa situazione di altri italiani che però non lo fanno!
E allora perchè non delinquano entrambi? perchè è la mentalità e la cultura che è completamente differente e incompatibile con la cultura italiana. Integrandosi nella nostra società portano malavita e deliquenza che VIENE TOLLERATA secondo criteri che non sono apparentemente definiti, ma che in realtà si dimostrano da alcune decisioni politiche che hanno lo scopo di raccogliere più voti possibili avantaggiando gli stranieri rispetto agli italiani.

Stessa cosa vale per il discorso delle foibe, tollerare come vogliono loro gli avvenimenti di questi luoghi cercando di attuare un revisionismo storico RADICALE e dichiarandolo fascista (nel senso effettuato dai fascisti alla fine della guerra, cosa impossibile poichè perdenti della guerra), è una cosa assolutamente intollerabile e assolutamente vergognosa!

Tant'è vero che nei vari dibattiti proposti da gruppi come gli antifa (sopra citati) non è mai stato chiamato a testimoniare qualcuno che fosse dall'altra parte dei partigiani.
 
Top
guardiano90
view post Posted on 1/2/2008, 15:08




X come la vedo io,troppa tolleranza porta gli stranieri ad approfittarsene e a seguire la loro barbara natura!!!
 
Top
» Cowboy88 «
view post Posted on 1/2/2008, 23:58




Basta vedere cosa c'è scritto nel corano (Libro sacro della religione musulmana), si predica la guerra santa all'infedele(1) e la credenza vuole che morendo facendo qualcosa per la religione porti in "paradiso".
Quello che viene predicato è una forma di violenza che viene impressa costantemente nelle menti dei fedeli che cercano sempre di combattere coloro che ritengono infedeli.
(1) L'infedele è colui che non segue la religione musulmana, ovvero non essendo specificato nel corano, ogni musulmano può combattere chiunque lui ritenga infedele, cristiani, ebrei, senza discrezione.
Alla domanda posta da me ad un musulmano "Ma come stabilite chi è infedele?" la risposta fu vaga e senza senso, indicando solo con il dito il crocifisso appeso sul muro e blaterando sull'indecenza di vedere un cadavere appeso.
 
Top
FIAMMA NERA
view post Posted on 2/2/2008, 00:10




L'unica indecenza sono loro, io le moschee le butterei giu a colpi di mortaio mentre dentro fanno la loro cerimonia, sulle religioni dovrebero stare zitti, nemmeno aprire la bocca dovrebbero lo sanno tutti che cosa predicano e nessuno fa niente.
 
Top
» Cowboy88 «
view post Posted on 2/2/2008, 00:33




Basti pensare come osano pubblicamente dalle TV delle loro nazione mandare messaggi, minaccie e VIDEO di morte!
Non si curano della nostra opinione pubblica la quale non si interessa del fenomeno ritenendolo una questione che non riguarda direttamente gli italiani, cosa smentita dai vari piani terroristici scoperti dai nostri militari (grazie a Dio (il nostro!) ci sono loro!).

Ovviamente di queste cose se n'è parlato per pochissimo, nei casi più gravi di solo un paio di giorni, mentre pensiamo invece se è meglio una camicia di Kalvin Klein oppure di G&D!
 
Top
11 replies since 17/1/2008, 22:56   251 views
  Share